Non è facile descrivere l’esperienza che noi del gruppo 2001 e 2002, dal 16 al 23 agosto, abbiamo vissuta a Maiano di Sessa Aurunca dove opera la cooperativa “Al di là dei sogni” ma speriamo con queste poche righe anche solo di incuriosirvi, di far sì che vi informiate di questo magico mondo e perché no, che abbiate anche voi la possibilità di vivervelo come abbiamo fatto noi.  Molto poco informati sull’argomento e con poche aspettative, non appena abbiamo messo piede in quel territorio confiscato alla mafia siamo rimasti di stucco… ma iniziamo dalla fine. 

Pensavamo fosse un campo basato sulla divulgazione del fenomeno mafioso, e invece, a nostra sorpresa, il centro del discorso non è stato un titolo da testata giornalistica, bensì la PERSONA; persona intesa non in senso generale, ma come un soggetto con nome e cognome, con un passato, un presente e – soprattutto grazie al lavoro della cooperativa – un futuro. Lo scopo è proprio quello di promuovere un’agricoltura sociale sostenibile che si occupa dell’inserimento, a livello lavorativo e della cura, di persone svantaggiate. I prodotti biologici derivano direttamente dai loro terreni (e dal nostro duro lavoro sotto il sole cocente della Campania), per poi essere successivamente lavorati all’interno del loro impianto e infine venduti in un circuito del quale fanno parte altre cooperative sociali afferenti all’associazione “Libera”. 

L’acronimo NCO della “Nuova Camorra Organizzata” è stato ribattezzato come sigla della “Nuova Cooperazione Organizzata”, tant’è che i prodotti delle diverse cooperative sociali sono stati commercializzati in confezioni col nome “Facciamo un pacco alla camorra” in senso provocatorio.

Il modo migliore per conoscere i soci della cooperativa? Lavorarci assieme. Pulire vasetti, estirpare erbacce nei campi, spolverare uffici e smistare pomodorini, non sono solo un modo per dare un aiuto pratico ma sono un mezzo per ascoltare, conoscere e stringere veri e propri legami di amicizia con i ragazzi che lavorano lì. 

Sono bastati 5 giorni affinché quei sorrisi e occhi profondi ci entrassero nel cuore.

Questo per farvi capire che davvero ti innamori del posto a tal punto da vederla come una seconda casa, e mano a mano che ascolti le varie testimonianze nel corso dei giorni, e più in generale ogni volta che ascolti Simmaco con la sua determinazione, non puoi fare altro che tornare a casa con una consapevolezza diversa ma soprattutto con una irrefrenabile voglia di cambiare le cose e fare anche tu la tua parte.

Vogliamo lasciarvi con la stessa immagine evocativa con cui noi siamo stati congedati: “Dunque” disse la formica… e iniziò a pisciare nel mare…

Nicole e Elena