Origini faentine, classe 1964, don Massimo Goni ha concluso il suo servizio a Modigliana e mons. Toso lo chiama ora a guidare la comunità parrocchiale di Alfonsine. Vivrà nella canonica della chiesa di Santa Maria, in pieno centro, ma dovrà guidare anche le comunità del Sacro Cuore, Fiumazzo, Taglio Corelli e Madonna del Bosco.

Intervista a don Massimo Goni

Fatte le valigie don?

Sono a metà del guado! Su e giù dalle vette alle valli.

La gente come ha reagito alla sua partenza?

Qualcuno anche dicendo «ci hai abbandonato». Li capisco, dopo 8 anni di servizio, e mi dispiace per questo loro dolore. Ma vorrei anche dire che la Chiesa non è solo qui o là. La Chiesa di Faenza- Modigliana siamo tutti, dai monti alle valli e viceversa. Il parroco ha il compito di tenere unita la comunità che gli è affidata, perché tutti si sentano in comunione. Il prete porta tutti sempre nel cuore, quelli di ieri e quelli di domani. Poi si è anche concluso (speriamo) un tempo in cui abbiamo fatto i conti con il Covid. Faccenda che ha creato nuove necessità pastorali e suscitato idee. C’è ancora disorientamento e si necessita una ripartenza anche pastorale. Ora un cambio di conduzione parrocchiale può dare una ripresa nuova. Se io posso aver dato alcune idee e speso energie con una mia intensità spirituale ed emotiva, un altro può portare nuove idee e nuove energie.

Un saluto ai modiglianesi?

Credo che il genio modiglianese sia emerso in questi anni. In particolare con il senso artistico (nella terra di Silvestro Lega). Sono emerse tante espressioni che fanno onore a tutti, e anche la comunità cristiana deve continuare a proporre il Vangelo anche in questa realtà. Superare discussioni e polemiche con la gioia di un dono da portare a tutti, anche oltre Modigliana. Magari per aprirsi alla valle. Mentre gli alfonsinesi potrebbero aprirsi verso i monti.

Si conclude un periodo e se ne apre uno nuovo.

Certo, e spero sempre che chi viene dopo possa realizzare con una certa continuità quel che si è vissuto finora. Poi lui avrà talenti nuovi da mettere in opera. Spero anche che i vari collaboratori parrocchiali continuino con la generosità di sempre.

Dall’Appennino si passa alla pianura.

Sono vissuto a Russi agli inizi, 30 anni fa, poi sono stato a Faenza e quindi a Modigliana. Alfonsine per me è una zona veramente nuova. Per ora mi impegnano molto i lavori per sistemare casa… che spero sarà anche luogo di incontro. Mercoledì 8 vivremo il momento della festa e quindi cominceremo a conoscerci e a parlare anche di attività pastorale.

Al tuo fianco un confratello polacco, don Stanislao.

Ci stiamo conoscendo ora. Poi ci sintonizzeremo per ascoltare il dono che è questa nuova comunità. Per imparare… Anche Alfonsine è terra dove abita Dio, terra da scoprire. Prima di tutto ci metteremo in ascolto.

a cura di Giulio Donati