Maria Andrejczyk, sul podio a Tokyo 2020 con la medaglia d’argento del giavellotto, ha deciso di raccogliere fondi per il piccolo Miloszek, donando la medaglia a cinque cerchi conquistata in Giappone. La stella polacca del giavellotto si è resa protagonista di un gesto di grande solidarietà, per finanziare l’intervento al cuore di un bambino di 8 mesi, costretto a volare negli Stati Uniti per una delicatissima operazione.

La giavellottista polacca sa cosa vuol dire per lei quella medaglia d’argento, tutti i sacrifici fatti negli ultimi cinque anni per salire sul podio di Tokyo tra infortuni, cadute e risalite, ma conosce benissimo anche la sofferenza della malattia (nel 2018 le fu diagnosticato un cancro alle ossa) e non ci ha pensato due volte quando le hanno chiesto di partecipare alla raccolta fondi per sostenere il piccolo connazionale che neanche conosceva. “Non mi ci è voluto molto per decidere – ha scritto sui suoi canali social -, è stata la prima raccolta fondi a cui ho partecipato e sapevo che era quella giusta. Per lui metto all’asta la mia medaglia olimpica.

Abbiamo anche il supporto dei genitori di un altro ragazzo Kubus, che purtroppo non ce l’ha fatta: la famiglia ha deciso di inviare a Miloszek dei fondi raccolti per lui”.

Immediato il calore dei suoi tifosi e non solo, perché grazie a questo splendido gesto sono stati già raccolti 500mila zloty, ovvero 110mila euro circa. Cifra che si aggiunge a quella complessiva delle donazioni che attualmente hanno toccato quota 300mila euro, somma destinata a salire.

E per Maria Andrejczyk dall’argento a Tokyo 2020 all’oro nella vita è un attimo.

200.000 zloty sono stati pagati dalla catena di minimarket polacca Zabka che ha chiesto all’atleta di conservare comunque la sua medaglia. Intanto l’iniziativa ha spinto centinaia di persone a prendere parte alla raccolta, consentendo di raccogliere la somma necessaria per l’operazione.

Il motto che la rappresenta sulla pagina Facebook è: “Finché combatti sei un vincente”. Una filosofia che ha messo in pratica nella vita e sulla strada per Tokyo costellata di malattia e infortuni: “Non mi arrendo mai e combatto finché posso, ma quando ho saputo che i Giochi del 2020 erano stati rinviati al 2021 ho pensato che fosse un dono del cielo, non avrei mai pensato che mi venisse data questa possibilità”.

Dallo sport un’altra lezione di vita e Pierre De Coubertin quest’anno in cielo starà davvero gioendo!

Tiziano Conti