Il soldato Adler, tiratore scelto nell’85esimo reggimento americano di fanteria, torna nei luoghi dove sbarcò in uniforme durante la Seconda Guerra Mondiale quando a Monterenzio, nei dintorni della Linea gotica sull’Appennino bolognese, vide sbucare, da una cesta, tre bambini che si erano nascosti. Superata la sorpresa ed evitato di sparare nel dubbio che vi si trovasse un soldato tedesco pronto ad ucciderlo, immortalò quel momento con una foto in bianco e nero.

Il suo sogno di tornare a incontrarli si avvera, all’età di 97 anni: “Lo scorso Natale questa mia piccola favola ha commosso tutto il mondo”, commenta l’ex militare americano. Martin, grazie a una campagna su Facebook ha trovato quei tre bambini e il 14 dicembre poi quei fratelli, che oggi sono tre pensionati e nonni, hanno incontrato Adler, in videochiamata: si chiamano Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi, rispettivamente classe 1937, ’39 e ’41 e vivono a Castel San Pietro Terme.

Lunedì 23 agosto, dopo l’atterraggio del volo a Bologna, l’incontro vero e proprio, dopo 77 anni.

La storia di Adler aveva fatto il giro del mondo, tanto da ispirare un romanzo “I bambini del soldato Martin” (Corsiero editore), scritto da Matteo Incerti per raccontare la vita incredibile di Adler e la sua passione per la fotografia e i disegni, molti realizzati proprio in Italia tra il ’44 e il ’45.

Dopo averlo convinto ad intraprendere il viaggio, Incerti lo accompagnerà nella nuova “Campagna d’Italia” che dopo aver toccato Monterenzio, dove riceverà la cittadinanza onoraria, Monghidoro, il Museo della Linea gotica a Ponzalla-Scarperia, Napoli (dove Adler ritroverà l’ospedale, oggi “Monaldi”, in cui è stato ricoverato per tre mesi per le ferite riportate sull’Appennino emiliano), infine giungerà a Roma. Nella Capitale Adler incontrerà la sindaca Virginia Raggi e Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma.

Il suo sogno è però quello di incontrare Papa Francesco, per inviare insieme, al mondo, un messaggio di pace. Un viaggio non da poco vista l’età del veterano che arriva con la moglie Elaine, la figlia e il genero.

Nei giorni scorsi è poi spuntato un quarto “bimbo”. A Villa di Villa, in provincia di Belluno, Pietro ‘Rino’ Cima, 88 anni – come raccontato dal Corriere delle Alpi – si è riconosciuto in una delle foto scattate da Adler durante la sua missione Italiana. Un’immagine dell’asilo del Paese, dove i soldati americani avevano la sede all’epoca e portavano il rancio alle persone.

Sembra una favola, ma è una felice storia dei nostri tempi, accanto alle tante foto di guerra e distruzione che ogni giorno vediamo, con il cuore che si stringe per l’inutilità di ogni singola pallottola che viene sparata, nella strada per migliorare il mondo e la vita delle persone!

Tiziano Conti