La promessa fatta da Gesù ai discepoli prima di ascendere al cielo “Io sono con voi tutti i giorni”, è per papa Francesco l’annuncio che deve arrivare a tutti i nonni, le nonne, a tutti gli anziani, sempre, ma particolarmente oggi.

Alla Chiesa è affidato il compito di essere il segno visibile della presenza del Signore e questa Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani è stata istituita per questo: perché ogni anziano riceva la visita di un angelo consolatore, nipote, familiare, amico, vicino di casa, perché nessuno sia lasciato solo, soprattutto ora, in questo periodo estivo, dopo un anno così difficile.

Il messaggio del Papa, però, non si ferma qui. Gli anziani hanno sì bisogno di visite, di affetti, hanno bisogno di essere nuovamente abbracciati, accarezzati, hanno bisogno di sentire che il Signore è vicino, ma sono, nello stesso tempo, invitati a chiedersi cosa il Signore chiede a loro oggi.

La Parola di Dio dice che il Signore manda operai nella sua vigna ad ogni ora del giorno e non autorizza quindi nessuno ad andare in pensione, perché “non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti”.

Papa Francesco parla agli anziani da anziano e ricorda come è stato chiamato a diventare vescovo di Roma quando aveva raggiunto l’età della pensione e pensava di non potere più fare molto di nuovo.

Non ci sono alibi: la diminuzione delle forze, il peso delle abitudini che rendono difficile accettare le novità, la fatica a vivere la solitudine; il Signore, è con noi e lo Spirito Santo soffia dove vuole.

Papa Francesco dice agli anziani che c’è bisogno di loro per costruire il mondo di domani

Francesco dice agli anziani che c’è bisogno di loro per costruire, nella fraternità e nell’amicizia sociale, il mondo di domani: c’è bisogno dei loro sogni, della loro memoria e preghiera.

Il futuro del mondo è nell’alleanza tra i giovani e gli anziani. I giovani sono invitati a prendere i sogni degli anziani per realizzarli, ma per farlo, gli anziani devono avere sogni di giustizia, di pace, di solidarietà. Gli anziani sono chiamati a infondere fiducia sulla possibilità di affrontare le difficoltà di oggi, perché sono sostenuti dalla loro memoria. Coloro che hanno vissuto la guerra, possono trasmettere il valore della pace, quelli che hanno vissuto la fatica di emigrare, possono aiutare a costruire un mondo più accogliente. Oltre ai sogni e alla memoria, gli anziani sono chiamati a donare la loro preghiera: un polmone di cui la Chiesa e il mondo non possono privarsi.

Il compito delle parrocchie è stimolare l’incontro tra giovani e anziani

Celebrare la Giornata dei nonni e degli anziani diventa così un invito a tutti, in particolare ai ragazzi, ai giovani ad andare a trovare gli anziani, per portare loro consolazione, per dire con la propria presenza: “il Signore è con te tutti i giorni”. Gli anziani sono nello stesso tempo chiamati a far rivivere i propri sogni, la propria memoria, per dare fiducia a tutti, in particolare ai giovani, annunciando: “sì, il Signore è con te tutti i giorni, non ci abbandona, io l’ho sperimentato”.

Compito delle nostre parrocchie è stimolare questo incontro, fare incontrare le generazioni che più hanno sofferto la mancanza di relazioni, per generare speranza, coraggio, voglia di futuro.

Gabriella Reggi