È allestita presso il Museo Nazionale di Ravenna “Una città quattro regine”, la personale di Carla Chiusano, curata da Ermanno Tedeschi, Emanuela Fiori, Giovanni Gardini, all’interno delle sale dell’antico monastero benedettino di San Vitale. La mostra, che sarà aperta al pubblico fino all’11 luglio 2021, rappresenta un excursus dell’artista tra le vite di quattro celebri donne dell’enigmatica Ravenna e all’interno delle mura cittadine, testimoni di una storia millenaria.
Per l’esposizione ravvenate, Carla Chiusano presenta quattro trittici di grande formato, dedicati ad altrettante regine della Città. Storie di donne che si intrecciano e si rafforzano in un percorso espositivo che racchiude le vicende di personaggi femminili di assoluto rilievo nel tessuto cittadino e politico a loro contemporaneo, come le imperatrici Galla Placidia e Amalasunta, accostate a due eroine romantiche come Francesca da Rimini, ritratta da Dante nel V canto dell’Inferno insieme al suo amante Paolo, e Teresa Gamba Guiccioli, amante di Lord Byron e autrice di Vie de Lord Byron en Italie, biografia in francese sull’uomo che aveva profondamente amato.
“Con questo nuovo progetto, che trova la sua origine nella collaborazione con il Museo Nazionale di Ravenna e con la sua direttrice, Emanuela Fiori, mi sono voluta misurare con quattro personaggi femminili storici, che durante il loro cammino hanno sfiorato il sobrio laterizio, i marmi e le antiche pietre della Città. Quattro storie di coraggio, dinamicità, innocenza e ribellione che mi hanno permesso di scoprire alcune curiosità e segreti della Città dei Mosaici e in particolare di toccare il mistero di questi sguardi che ne hanno percorso le principali vicissitudini, anche nella difficoltà di essere donne sempre e comunque” – racconta Carla Chiusano
Si tratta di veri e propri “incontri del passato” quelli condotti da Carla Chiusano con le regine ravennati, delle quali ha letteralmente calzato i panni nelle opere, per comprenderne sommovimenti interiori ed esteriori. In mancanza di un apparato iconografico sufficientemente esaustivo, l’artista ha infatti raffigurato sé stessa nelle vesti di tutte le donne ravvenati, fatta eccezione per Galla Placidia, per la quale ha riprodotto la moneta recante la sua effige, della quale il Museo Nazionale di Ravenna custodisce preziosi esemplari.
“Il progetto di Carla Chiusano ha l’obiettivo di raccontare tradizioni e momenti storici di Ravenna, servendosi di vignette come graffiti. Gli sketch sono realizzati sulle grandi tele come se fossero degli interventi di street art all’interno del Museo. I graffiti, già a partire dal periodo romano, sono veri e propri prodotti culturali, in grado di raccontarci l’ambiente e la cultura popolare di un’epoca: nel mondo antico rappresentavano il modo in cui la letteratura o l’attualità venivano interpretate dal popolo.Gli antichi romani infatti erano già dei writers ante litteram” – spiega Ermanno Tedeschi, co-curatore della mostra.
Alle tele iperrealistiche dipinte ad olio, che ritraggono le regine con incredibile precisione di dettagli, Carla Chiusano ha infatti aggiunto la leggerezza e l’ironia delle sue vignette, forma di narrazione per immagini che da sempre le è cara e fa da contraltare a tutta la sua produzione artistica. In “Una città quattro regine” le vignette, come veri e propri graffiti a pennarello, animano le architetture di Ravenna, fedelmente riprodotte.
“Ricche di ironia ma anche di particolari storici, le vignette creano relazioni imprevedibili tra personaggi del passato e visitatori moderni, strappando un sorriso ma invitando anche all’approfondimento, perché tutte hanno base nella storia e nel folklore. Un progetto ricco di valore estetico e suggestioni, in grado di coinvolgere lo spettatore con una nuova modalità di rappresentazione artistica della città” – dichiara Emanuela Fiori, direttrice Museo Nazionale di Ravenna.
La mostra “Una città quattro regine” è corredata di un catalogo, a cura di Associazione Culturale Acribia edizioni e realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, con testi di Emanuela Fiori, Ermanno Tedeschi, Elisa Emaldi, Giovanni Gardini e Ilaria Lugaresi.
Orari della mostra
Dal martedì al venerdì: 14.00 – 19.30
Sabato: 8.30 – 14.00
1° e 3° domenica del mese: 8.30 – 14.00
Tariffe
intero € 6,00
agevolato € 2,00 cittadini europei tra i 18 e i 25 anni
gratuito per tutti i cittadini di età inferiore a 18 anni
prenotazioni e informazioni di accesso su www.ravennantica.it oppure chiamando il 320 9539916/388 8783020
Museo Nazionale di Ravenna
Via San Vitale, 17
Per informazioni 0544 213902
drm-ero.musnaz-ra@beniculturali.it
Per informazioni e richieste da parte dei media:
SECNewgate +39 02 6249991
Maria Serena Refolo – refolo@secrp.com – 347 8522394
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L’artista
Carla Chiusano torinese di nascita, milanese di adozione: una storia personale segnata da continui viaggi e soggiorni, tra l’Italia, Londra e Rio de Janeiro. La pittura accompagna da sempre la sua vita e dal 2007 ha reso questa forma di espressione artistica il suo unico lavoro, privilegiando l’astrattismo, quindi la scoperta dell’immagine e la messa a punto di uno stile freddo e analitico, dal taglio contemporaneo, per poi scoprire l’espressività animale. Utilizza prevalentemente la pittura ad olio, tecnica che predilige per lavorare, in infinite varianti, sulle strategie cromatiche.
“Dipingo quello che voglio e quando voglio, ma tutti i sacrosanti giorni. Nessuna regola, influenzata da tutto e da niente. Pittura che ha sempre voluto rappresentare emozioni, sentimenti o solamente il bello o l’inaspettato. Dai volti senza tratti della mia adolescenza, sono passata a giganteschi close up, alla pittura astratta in un momento “astratto” della mia esistenza e poi ritorno a fare da “polaroid” pittorica catturando i momenti”
Tra i suoi ultimi lavori la mostra “Celebrating Diversity” presso l’Istituto di Cultura Italiano a Bruxelles e l’installazione “Dandelions” presso la sede NATO, sempre a Bruxelles, realizzata in occasione della Giornata della Memoria del 2020. Finalista del Premio Arte Cairo Editore nel 2019, Carla Chiusano e le sue opere sono stata anche protagoniste di un film documentario realizzato dal regista Mimmo Calopresti, intitolato “Conversazioni sull’arte di Carla”.
Il Museo Nazionale di Ravenna
Museo Nazionale di Ravenna ha sede da più di un secolo all’interno dell’antico monastero benedettino, adiacente alla maestosa basilica di San Vitale. Il Museo espone nei due chiostri rinascimentali, nel refettorio e negli spazi abbaziali del primo piano la più grande raccolta museale della Romagna, il cui nucleo originario deriva dal collezionismo intrapreso dai monaci delle abbazie più importanti della città, in particolare dagli abati di Classe, già nel ‘700. Le raccolte, divenute pubbliche, andarono a formare il primo museo cittadino, che divenne Nazionale alla fine del XIX secolo. Il patrimonio originale è andato poi arricchendosi grazie a donazioni private e reperti da scavo. Il carattere originale del Museo è legato all’identità della città e dei suoi monumenti tardo-antichi. Tra i reperti più prestigiosi: le evidenze dei monumenti paleocristiani e bizantini, tra cui i capitelli in marmi orientali, le transenne di San Vitale e la sinopia di Sant’Apollinare in Classe.
Le Arti Applicate, dai tessuti agli avori, rappresentano una gran parte delle collezioni del Museo, tra le quali quella degli avori è la più famosa, con prestigiosi manufatti eburnei che vanno dall’arte bizantina al XIX secolo. Notevole è la raccolta di icone, databili tra il tardo ‘300 e il ‘700. Altre importanti nuclei sono i bronzetti, le ceramiche e la collezione di armi e armature. All’interno del Refettorio è esposto l’importante ciclo di affreschi del Trecento, capolavoro di Pietro da Rimini, staccato dall’antica chiesa di Santa Chiara in Ravenna.
Una nuova sezione è dedicata all’arte contemporanea, con opere donate dagli artisti al termine delle loro personali o di eventi collettivi. Negli spazi della Manica lunga al primo piano sono ospitate mostre ed esposizioni temporanee.