Eliminare la plastica dalla nostra quotidianità. Questo il progetto di “Naturalmente sfuso”, negozio che ha aperto da qualche settimana in corso Matteotti a Faenza. Un vero e proprio ambiente plastic free, ideato da Angelica Assirelli e Christian Cappello, che vende diversi prodotti bio tutti rigorosamente italiani: farine, paste, zuppe ma anche saponi naturali e altri oggetti utili a promuovere la cultura della sostenibilità ambientale.  “Vogliamo dare la possibilità di fare spesa diminuendo l’utilizzo della plastica – spiega Christian – al supermercato non paghi solo il prodotto, ma anche il packaging, e noi eliminiamo questa componente, offrendo così prodotti di qualità a un giusto prezzo e senza produrre imballaggi superflui”. 

Naturalmente sfuso: un progetto di sostenibilità ambientale

Prodotti certificati bio capaci di valorizzare gusto e territorio. Come il grano solina, varietà abruzzese molto antica, riscoperta di recente, che viene coltivata tra i 600 e i 1200 metri di altitudine. “I semi sono stati ritrovati da un coltivatore nell’azienda del nonno e, visto l’ambiente impervio in cui cresce, il grano viene raccolto a mano ed è di grande qualità”. Non mancano poi pasta di riso e canapa naturale, miele certificato: senza per forza cercare prodotti esotici dall’altro capo del mondo a volte la ricchezza può essere dietro l’angolo. 

Tra i prodotti più particolari e che rappresentano al meglio lo spirito dell’attività, una pellicola per avvolgere gli alimenti fatta con cera d’api e scampoli della moda. “È un prodotto innovativo realizzato da una coppia veneta – spiega Angelica – e che permette di avvolgere cibi e avanzi, come una mezza cipolla, senza usare la plastica. Può essere anche utilizzata per piatti e pentole: scaldandosi con le mani la cera d’api diventa malleabile e può assumere qualsiasi forma garantendo l’imballaggio”.  

Aprire un’attività in tempo di pandemia: la sfida di Christian e Angelica

Una scelta coraggiosa, ma ponderata, quella di aprire un’attività nel tempo della pandemia in pieno centro storico. “Il riscontro finora è stato positivo, soprattutto tra i giovani – conclude Christian -. La burocrazia, se hai persone esperte che ti seguono, può essere superata. In un certo senso la situazione difficile che stiamo vivendo ci ha spinto a questa apertura: penso che le difficoltà rimangano tali solo se non le vuoi combattere, mentre invece tutto cambia se cerchi, nel tuo piccolo, di fare qualcosa per la città che ami. È come un campo di grano solina: se piantiamo tanti semi, questi crescono e danno vita un campo rigoglioso, noi vogliamo essere uno di questi semi”.