Pochi mesi dopo la morte della moglie Fedora Anforti, nostra collaboratrice, nella notte tra lunedì 13 e martedì 14 ottobre anche Paolo Bassetti è passato alla vita eterna. Ha raggiunto l’amata consorte con una morte improvvisa. Nato a Marradi il 10 Marzo 1950, avrebbe compiuto a breve i 75 anni.
Cugino del cardinale Gualtiero Bassetti, già presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Perugia, era molto noto e stimato in tutto il Mugello, soprattutto per il suo impegno politico amministrativo iniziato in gioventù nelle fila della Democrazia Cristiana, per giungere alle successive formazioni centriste. Due volte sindaco a Marradi: la prima volta negli anni Novanta per la Dc, poi dal 2008 al 2013 è tornato primo cittadino grazie al sostegno di Pdl e Udc. Ma per lungo tempo ha ricoperto ruoli da consigliere comunale, consigliere in Comunità Montana del Mugello, incarichi vari a livello di partito, prima nella Dc e poi nel Ccd e nell’Udc. E’ stato anche capogruppo Udc in consiglio provinciale. Con la moglie Fedora ha condiviso un grande e generoso impegno nel mondo dell’associazionismo locale.
Il ricordo dell’attuale sindaco, Tommaso Triberti
La sua capacità di relazionarsi con tutti era nota e riconosciuta, anche da coloro che in politica gli sono stati avversari. A partire dallo stesso Tommaso Triberti, attuale sindaco che in più occasioni si è trovato a succedergli negli incarichi pubblici: “Nei ruoli che in questi anni ho ricoperto, – scrive Triberti su Facebook – istituzioni in cui mi aveva sempre preceduto, in Città Metropolitana, prima Provincia di Firenze, o nell’Unione dei Comuni del Mugello, prima Comunità Montana, in ogni stanza trovavi sempre una buona parola su Paolo in chi lo aveva conosciuto. Un aneddoto, una battuta. Questo perché era una persona limpida e di gran cuore”. Quando Triberti ha iniziato il suo impegno in politica, a livello locale Bassetti era un affermato punto riferimento col quale egli stesso si è “confrontato e anche scontrato, – sottolinea – ma sempre nel rispetto e nella correttezza propria di un’epoca politica della quale oggi si sente sempre più la mancanza”.
Triberti lo riconosce come “un politico e un amministratore ma anche molto altro, un professionista e impegnato nel mondo del volontariato, ma prima di tutto aveva una capacità eccezionale di legare i rapporti umani, una capacità che gli ho sempre invidiato. – e conclude – Ora Paolo potrà riabbracciare la sua Fedora, ma oggi Marradi perde un altro pezzetto del suo cuore”.
Il sentito cordoglio della comunità locale, che mercoledì pomeriggio seguirà in gran numero le esequie, va alle sorelle Rita e Anna, ai fratelli Stefano e Franco, e ai due figli Giulio e Pierfrancesco.
a cura di Giulio Donati