Sedici anni per omicidio in concorso con altri. Così i giudici della Corte di Assise di Cosenza hanno sentenziato nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 1 ottobre, a carico di Isabella Internò. Una conferma della sentenza di primo grado.
Bergamini, nativo di Argenta, cresciuto calcisticamente nel Russi prima di approdare al Cosenza, fu ucciso il 18 novembre 1989. Venne rinvenuto esanime su di una strada, davanti a un camion. Suicidio per amore, fu la prima voce diffusa. Ma quel corpo non dava assolutamente l’idea di essere stato travolto dal camion. Ieri è stato appurato che la morte sarebbe giunta per soffocamento. Pochi anni fa si è riusciti a intentare un processo mettendo sotto accusa la fidanzata del tempo che, comunque, non può aver agito da sola.
L’accusa aveva chiesto 23 anni, ma dopo 8 ore di Camera di consiglio, la Corte ha deciso di concedere attenuanti, pur mantenendo una sentenza di colpevolezza. Cosa che rende soddisfazione alla sorella e agli anziani genitori del giocatore che hanno sempre lottato perché la giustizia facesse il suo corso.
Giulio Donati