Nei giorni del 30, 31 agosto e 1 settembre verrà ricordata una pagina importante della storia marradese, che abbraccia, tra la fine del 1200 e gli inizi del 1300, le vicissitudini storiche dalla Romagna alla Toscana. Il protagonista è Maghinardo Pagani che nasce a Susinana di Palazzuolo nel 1243 dal nobile ghibellino Pietro e da Diana Di Azzo della Pila di stirpe ubaldina che diventerà Signore delle alti valli del Lamone, del Senio e del Santerno. Dante lo colloca all’inferno per la sua condotta politica opportunistica, tanto da essere definito “ Ghibellino in Romagna e Guelfo in Toscana”. Nel 1275 fu Podestà a Faenza e nel 1277 conquista Marradi, togliendola alle forze guelfe. Nel 1289 Maghinardo combatte con Dante Alighieri nell’esercito della Lega Guelfa nella famosa battaglia di Campaldino a fianco dei fiorentini.
Una Signoria che abbracciava tre vallate e tre città, tra cui Faenza
Le sue conquiste sono inarrestabili: ebbe la supremazia su Forlì, Faenza e Imola tanto da avere una Signoria comprensiva di tre vallate: quella del Lamone fino a Crespino, del Santerno fino a Tossignano e tre città: Forlì, Faenza e Imola, la cui base poggiava sul nevralgico tratto della Via Emilia . Il suo trionfo poteva dirsi completo grazie anche alla sua capacità diplomatica, ma all’apice del suo successo si ammalò nell’estate del 1302 nel suo castello di Benclaro a Sant’ Adriano dove morì il 27 agosto.
La tomba di Maghinardo Pagani non fu mai trovata
Verrà sepolto nella Badia di Santa Maria a Susinana con il saio dei frati di Vallombrosa accompagnato da un cospicuo tesoro, ma la sua tomba non è mai stata trovata. Per questo si favoleggia che potrebbe essere sepolto nelle profondità del castello di Benclaro a Sant’Adriano. Indubbiamente Maghinardo è un personaggio molto importante per la storia del tempo e rappresentò per l’Imperatore una delle colonne portanti in Italia del Sacro Romano Impero. Nella zona possedeva altri castelli: Gattara e soprattutto Castiglionchio, che nell’immaginario collettivo è ancora oggi uno dei simboli che rappresenta Marradi. Il complesso di Benclaro, da lui molto amato, segnava la vallata: in alto la rocca con il suo mastio con la cinta fortificata, in basso un palazzo-torre alto circa venti metri e alcuni edifici pertinenziali, oltre il rio verso Marradi, c’era la Chiesa già dedicata a Sant’Adriano. Il palazzo a torre (ora torre di Casa Cappello) era stato costruito nel XIII secolo dal padre e dallo zio di Maghinardo. Il palazzo originale era più alto di due piani, ma per evitare crolli, la torre è stata scapitozzata in due momenti diversi. Un palazzo così importante con molta probabilità, era stato costruito per le necessità relative al controllo del commercio di derrate alimentari tra la Romagna e la Toscana. La torre di Casa Cappello doveva garantire la sicurezza dei Signori che l’abitavano ed era difficile accedervi, i vecchi parlavano anche di passaggi segreti per raggiungere la rocca. Oltre alla ricostruzione storica, la torre è famosa perché inserita nei quadri del noto pittore naif Francesco Galeotti, che proprio lì aveva abitato.
Dal 30 agosto la ‘tre giorni’ dedicata a Pagani
Molte notizie si devono anche agli studi dell’Architetto Marco Cappelli, che racconta di essere stato presente quando, nel 1963, un gruppo di ragazzi trovarono, scavando attorno al castello, una punta di lancia arrugginita e altri oggetti che vennero consegnati a don Nerino, parroco di allora che lascerà poi ampie documentazioni della storia locale. E così il primo settembre Sant’Adriano e tutta Marradi saranno in festa a ricordare questa pagina di storia. La festa è organizzata dall’Associazione Culturale “ Il Tremolar della Marina” di Ravenna e dalla Società Sportiva di Sant’Adriano. Inizierà il 30 agosto con una camminata fino al “Castellone” per issare la bandiera di Maghinardo. Il 31 agosto presso il Centro Studi Campaniani si terrà la conferenza sul tema “ Maghinardo Principe Guerriero e Dante”, presieduta da Ivan Fuschini per l’Associazione, interverranno Walter Scarpi, Presidente del Centro Studi e il Professor Ivan Simonini; durante l’incontro Barbara Betti leggerà alcuni passi della Divina Commedia. L’evento si concluderà il primo settembre a Sant’Adriano con una camminata ai ruderi del Castello, accompagnati da Marco Cappelli. Nel pomeriggio festa in piazza con stand gastronomici di prodotti tipici. Per l’occasione Cappelli ha curato una nuova pubblicazione: Maghinardo Pagani, il Castello di Benclaro a Sant’Adriano, auspicando una campagna di scavi archeologici, affinchè i resti e i misteri del castello di Benclaro vengano riportati alla luce.
Fedora Anforti