Michil Costa, FuTurismo: Un accorato appello contro la monocultura turistica. Editioni Raetia, 2022. Un interessante libro sul turismo responsabile e sostenibile permette di fare molte considerazioni sul Pianeta, Casa Comune, anche alla luce della Laudate Deum di Papa Francesco.
Michail Costa
L’autore è Michil Costa, noto imprenditore turistico di Corvara in Badia, proprietario dell’Hotel La Perla e dell’annesso ristorante gourmet annesso, La Stua di Michil. Il libro, che ha anche una impronta autobiografica, ricorda le tragedie che hanno colpito le Dolomiti nel ventesimo secolo, ed in particolare le devastazioni alle Montagne nella Prima Guerra Mondiale, che hanno il loro più atroce simbolo nella guerra di mine del Lagazuoi e ancora di più del Col di Lana, chiamato dai soldati Col di Sangue, e il dramma della Seconda Guerra Mondiale con il terribile regime delle Opzioni, che creò profonde lacerazioni nella società Sud – Tirolese, mettendo di fronte le popolazioni, e spesso i singoli membri delle famiglie alla drammatica scelta se rimanere cittadini italiani, ma privi di diritti, allogeni o alloglotti, oppure diventare cittadini del Reich, giurare fedeltà ad Adolf Hitler (rifiuto di giuramento che il Beato Josef Mayr Nusser pagò con la propria vita), e abbandonare la propria terra. Passa poi a ricordare che le Vallate ladine (egli è un cultore orgoglioso, ma non nazionalista o sciovinista, della
propria identità ladina) hanno conosciuto, a partire dal dopoguerra, un forte sviluppo turistico, che però rischia di degenerare in un eccessivo sfruttamento delle risorse ambientali del territorio. Un esempio è dato dall’innevamento artificiale delle piste da sci, che è indispensabile a causa del cambiamento climatico (emblematico è il ghiacciaio della Marmolada che sta scomparendo), che colpisce l’arco alpino in
misura ancora maggiore che le altre regioni del pianeta. La produzione di neve artificiale richiede infatti enormi quantità d’acqua ed energia.
Un turismo basato su rapporti umani
L’autore evidenzia la propria idea di turismo, basata sui rapporti umani, sul Personalismo, dove tra imprenditore del luogo e turista (che va comunque accolto sia se arrivi con un jet, sia se sia migrante) si crea uno scambio culturale, una koiné, che arricchisce reciprocamente.
Un turismo che deve essere caratterizzato dalla sostenibilità e dall’amore il Creato e la sua bellezza unica (la cui conservazione è indispensabile), sia da parte dell’imprenditore turistico, sia da parte del turista, nonché dalla valorizzazione, da parte dell’Albergatore dei propri dipendenti. Per un’economia del Bene comune che va oltre il profitto, ma che ha come fondamento la dignità umana, la
solidarietà e la giustizia, la sostenibilità ecologica, la trasparenza e la condivisione delle decisioni (L’autore ha infatti creato una fondazione per aiutare le popolazioni bisognose del Tibet e dell’Afghanistan).
La Laudate Deum di Papa Francesco
Ricorda poi la grande importanza delle due ruote, della bicicletta (in Ladino Ròda) nello sviluppo turistico delle vallate ladine (egli è il Presidente del comitato organizzatore della Maratona dles Dolomites, manifestazione a cui partecipano migliaia di ciclisti e che ha fatto da apripista al Sella Ronda bike day cui partecipano due volte all’anno a giugno e settembre, oltre 15000 appassionati delle due ruote con le strade chiuse al traffico). La Weltanschauung michiliana è molto attuale alla luce della Laudate deum di Papa Francesco dello scorso 4
ottobre. Il Papa evidenzia che “5. Per quanto si cerchi di negarli, nasconderli, dissimularli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti”. Il cambiamento climatico trova la sua origine nel cosiddetto “paradigma tecnocratico“, che porta allo sfruttamento indiscriminato delle risorse del Pianeta per ragioni di profitto, «come se la realtà, il bene e la verità sbocciassero spontaneamente dal potere stesso della tecnologia e dell’economia». «La logica del massimo profitto al minimo costo, mascherata da razionalità, progresso e promesse illusorie, rende impossibile qualsiasi sincera preoccupazione per la casa comune e qualsiasi attenzione per la promozione degli scartati della società. Negli ultimi anni possiamo notare che, sconcertati ed estasiati davanti alle promesse di tanti falsi profeti, i poveri stessi a volte cadono nell’inganno di un mondo che non viene costruito per loro.»
L’importanza della cura dell’ambiente oggi
Tutto questo sta portando alla distruzione del Pianeta, come portò alla tragedia del Vajont sessant’anni fa (1.900 morti a Longarone, nella montagna bellunese), per la quale vale la forte denuncia di Tina Merlin, che usò queste parole che sono ancora oggi un monito, forse inascoltato: “Resterà un monumento a vergogna perenne della scienza e della politica. Un connubio che legava strettissimamente, vent’anni fa, quasi tutti gli accademici illustri al potere economico, in questo caso al monopolio elettrico SA-DE. Che a sua volta si serviva del potere politico, in questo caso tutto democristiano, per realizzare grandi imprese a scopo di pubblica utilità – si fa per dire – dalle
quali ricavava o avrebbe ricavato enormi profitti. In compenso il potere politico era al sicuro sostenuto e foraggiato da coloro ai quali si prostituiva. La regola era – ed è ancora – come in tutti gli affari vantaggiosi, quella dello scambio.” In conclusione il libro di Michil Costa è da leggere in abbinamento alla lettura della Laudate Deum. Dalla loro lettura si possono trarre utili indicazioni anche per la cura della Romagna, sconvolta lo scorso 16 e 17 maggio dalla tragedia dell’alluvione.
Paolo Castellari