Sabato 9 settembre, in un pomeriggio scampolo d’estate, presso il Centro Studi Campaniani di Marradi la FIDAPA (Federazione Donne, Arti, Professioni Affari) ha consegnato il sesto premio dedicato alle donne, assegnato con l’intento di valorizzare la figura femminile che si sia distinta in qualsiasi aspetto della vita.
Le premiate
Questa iniziativa è veramente un fiore all’occhiello per l’Associazione: nei precedenti anni il premio è stato dedicato alla signora Emilia Cavina, che con la sua professione di infermiera ha realizzato la sua vocazione offrendo tutta la vita agli ammalati presso l’Ospedale San Francesco; alla professoressa Admeris Roselli valente studiosa e ricercatrice di varie università italiane; alla signora Maria Fabbri, ostetrica, la cui vita professionale non ha niente da invidiare alle storie del neorealismo italiano, fino all’istituzione negli anni 70 dei consultori familiari contribuendo a dare una nuova dignità alle donne; alla missionaria Rita Rossi, che ha dedicato se stessa ai popoli dell’Africa, in particolare agli amati Pigmei; infine a Marinella Tondini, che fin da giovanissima seguendo le intuizioni creative di Don Nilo ha vissuto e vive tutt’ora presso la Comunità di Sasso, sfidando le nuove povertà della tossicodipendenza e dell’emarginazione, per progettare un futuro possibile a fianco dei tanti ragazzi incontrati.

Il riconoscimento alle lavoratrici dell’Ortofrutticola
Quest’anno, il Premio, si è rivestito di una veste, oserei dire rivoluzionaria, infatti è stato indirizzato non a una donna, ma a tante donne che con la loro forza, il loro coraggio, hanno difeso il lavoro di tanti presso l’Ortofrutticola, per noi Marradesi “Fabbrica dei Marroni”, in realtà salvaguardando l’identità di un intero paese, che da sempre si identifica nel suo eccellente frutto “Il Marron Buono”. È storia recente: una mattina di fine dicembre 2021 è arrivata a Sonia Alpi, rappresentante sindacale della fabbrica, una doccia fredda. Le veniva telefonicamente comunicato che l’Ortofrutticola, a causa del cambio di proprietà, sarebbe stata delocalizzata a Bergamo, di fatto lasciando senza lavoro molti operai, soprattutto donne, che fin dai primi anni 80 producevano un’eccellenza alimentare, il Marron Glacé, e altri prodotti legati alla filiera del marrone come un filo che unisce produzione e trasformazione: il nostro Marron Buono contraddistingue, infatti, il nostro paese nel mondo. La notizia ben presto si è propagata di bocca in bocca e le donne, dopo l’inevitabile momento di incredulità sbalordita, non si sono arrese e, sfidando disagi e freddo, hanno dato vita ad un presidio permanente a difesa del loro lavoro. E… in quei giorni è successo di tutto, in pochissimo tempo a fianco dei lavoratori si sono uniti: sindacati, mondo della politica, associazioni, attività produttive, scuola… ma soprattutto gente, gente comune che quasi magicamente riscopriva l’appartenenza a una comunità, e la sacralità del lavoro. Il presidio ha fatto scuola e storia e da dimensione locale ben presto è diventata una pagina di storia nazionale. Gli incontri sono stati tanti: a volte di profonda riflessione, a volte di allegria e ricreazione, sfidando il freddo con un meteo non sempre clemente; particolarmente toccante è stata la Santa Messa domenicale, molto partecipata, dove la Chiesa locale ha voluto esprimere la sua partecipazione affidando a mani Superiori l’esito della trattativa. E le donne sempre lì, come sentinelle di un territorio sacro, giorno dopo giorno, incontro dopo incontro si è arrivati alla riapertura della fabbrica, ma non senza dolore, perché purtroppo i Marron Glacé non sono più prodotti a Marradi. I cancelli, tuttavia, si sono riaperti e a tutt’oggi il lavoro continua.

La premiazione
L’incontro presso il Centro Studi ha avuto inizio con la presentazione a cura della Presidente Antonella Visani, che ha illustrato le principali attività della Fidapa e lo scopo del premio; ha evidenziato che il Consiglio Regionale della Toscana l’otto marzo aveva già consegnato alle donne dell’Ortofrutticola un premio per l’unicità del presidio. È seguito un saluto istituzionale a cura del Vicesindaco Andrea Badiali che in particolare si è soffermato sulle prospettive future della fabbrica per far sempre più sistema fra produzione e trasformazione. Successivamente è stato trasmesso un filmato di Walter Scarpi “I giorni del Presidio” e con commozione le immagini ci hanno riportato a quei giorni identificati nei volti delle operaie con le loro mille espressioni fatte di: preoccupazioni, fatica… ma anche speranza e determinazione. È intervenuta la signora Sonia Alpi che ha ribadito che il presidio è ancora una ferita aperta che riporta a un passato che sembra sempre più lontano e ad un futuro purtroppo ancora incerto, dove le aspettative non sono diminuite sperando che un giorno Marradi possa tornare la Patria del Marron Glacé. A questo punto è stato consegnato il premio, un piatto di Ceramica con l’immagine della Fidapa con scritta la motivazione “Per la dignità e la fermezza dimostrate nel difendere il proprio lavoro, patrimonio della tipicità territoriale del nostro paese”; poi sono state consegnate 31 pergamene a ricordo, alle donne del presidio. L’incontro è terminato con un momento conviviale e un immancabile brindisi d’augurio per il futuro della fabbrica e delle sue donne.
Fedora Anforti