Messo a punto sul modello di altre emergenze simili, insieme alla Protezione Civile Nazionale, ai Vigili del Fuoco e a tutte le forze in campo, il nuovo piano operativo prevede la seguente organizzazione per quanto riguarda Faenza. Con l’arrivo di nuovi mezzi, in vista di questo rinforzo, si è rivelato necessario riorganizzare il lavoro. L’obiettivo è procedere rapidamente, in modo efficace, nei lavori di pulizia e sgombero della città.
“Abbiamo l’assoluta necessità – spiega il sindaco Massimo Isola – di mettere in sicurezza e rendere agibili, progressivamente, vaste zone di Faenza. È impossibile raggiungere tutti e operare in ogni area contemporaneamente”. L’area colpita dall’alluvione coinvolge circa 6mila famiglie e 3mila aziende, per un totale di 12mila cittadini. Stimiamo oltre 30mila tonnellate di rifiuti da smaltire. “Vi do questi numeri – spiega il primo cittadino – per farvi capire che serve pazienza”.
Aree di intervento
Abbiamo avuto la necessità di suddividere l’area colpita in 16 zone che verranno pulite in maniera progressiva, una dopo l’altra. Arriveremo a casa di tutti. Le prime due aree su cui lavoreremo contemporaneamente sono le due indicate sulla mappa: la A e la B, rispettivamente l’area di via Cimatti (la zona già colpita dalla prima alluvione) e quella del Borgotto. In queste zone, tutte le auto e i rifiuti saranno rimossi dalle strade a partire dalle 20 di domenica 21 maggio. I lavori andranno avanti, ininterrottamente, giorno e notte. Le aree su cui si effettua l’intervento saranno interdette al traffico, anche pedonale, a eccezione dei residenti. La chiusura di queste zone rosse permetterà ai mezzi di lavorare in modo efficace, efficiente e rapido, garantendo la sicurezza dei cittadini.
Si passa poi all’Orto Bertoni
Dopo aver terminato i lavori nelle zone A e B indicate, tutti i mezzi si sposteranno nella direzione indicata dalle frecce sulla mappa. Siamo in attesa dell’arrivo di nuove colonne, forze e mezzi, che ci consentiranno di aggredire le criticità che riguardano la zona C – Orto Bertoni. Contemporaneamente, altre squadre dedicate, si occuperanno delle zone colpite nel forese.
“Per funzionare – conclude Isola – il piano ha bisogno della collaborazione di tutti i cittadini e il rispetto delle indicazioni sul campo da parte delle Forze dell’Ordine e della Protezione Civile. Tutti i volontari, i nostri angeli del fango, potranno concentrarsi e dedicare tutte le proprie energie alle aree libere dagli interventi dei mezzi pesanti. Sappiamo di poter contare sulla vostra comprensione e collaborazione. Un grande grazie a tutti per l’aiuto che ci state dando”.